CONFRATERNITA DELLA BEATA VERGINE IMMACOLATA E DEI SANTI NICOLA E LUIGI
BREVE STORIA DEL SODALIZIO
La Confraternita DELLA BEATA VERGINE IMMACOLATA E DEI SANTI NICOLA E LUIGI (detta volgarmente DI SAN NICOLA) fu fondata il 31 ottobre 1875 da Padre Gaspare de Luise dei Pii Operai (in qualità di Parroco e Direttore della Congregazione dei Dottori e dei Nobili, che aveva il titolo della Purificazione della Beatissima Vergine Maria e la sede presso la Parrocchia di San Giorgio Maggiore in Napoli). Tre anni prima - nel 1872 - la Congregazione della Pia Alleanza di Napoli, tenendo un corso di Sacra Missione ad un gruppo di giovani carottesi, instillò in loro il germe per la nascita di una Congregazione di Spirito. La solenne inaugurazione, in quel giorno di ottobre, avvenne nella Chiesa Parrocchiale Collegiale di San Michele Arcangelo in Carotto, in presenza del Rev.do Parroco Don Francesco Can. Castellano e con le benedizioni del Grande Pontefice dell’Immacolata, Pio IX, tramite il Card. G. Antonelli, e dell’Arcivescovo Monsignor Mariano Ricciardi; entrambe le benedizioni furono espresse a mezzo telegramma. Al nascente nucleo di confratelli, fu assegnata come sede la Cappella di San Nicola, sita lungo la strada Luogo di Carotto, e approvarono il primo gruppo di Regole denominate “Regole della Congrega di Spirito dei Giovani Carottesi”, comprensive di due parti: nella Parte Prima si delineava il Governo Generale della Congregazione, mentre nella Parte Seconda si elencavano i Doveri dei fratelli della Congregazione. Il 20 gennaio del 1876 Padre Gaspare de Luise dei Pii Operai si impegnò ad associare la nascente Congrega di Spirito alla Congregazione Primaria dei Dottori e dei Nobili, esistente in San Giorgio Maggiore dei Pii Operai, sotto il titolo della Purificazione della Beatissima Vergine Maria. Alla stessa Congrega vennero concesse tutte le indulgenze ed i privilegi che appartengono alla Primaria Congregazione. Se nel 1875 Mons. Mariano Ricciardi, Arcivescovo di Sorrento, aveva dato la prima approvazione alla nascente Congrega di Spirito dei Giovani Carottesi, toccò a Mons. Leopoldo Ruggiero suo successore darle l’approvazione definitiva. Lo fece in data 16 Luglio 1883 con apposita bolla stilata in latino su carta pergamena. La Congregazione di Spirito eretta in Carotto sotto il titolo di Maria Immacolata, di San Nicola di Bari e di San Luigi Gonzaga, detta volgarmente di San Nicola, aveva fin dall’inizio il fine di attendere con ogni premura la propria santificazione e procurare la salute delle anime del prossimo. La Congregazione era inizialmente composta di giovani e di celibi ancorché siano vecchi. La Congregazione nasceva come puramente di Spirito quindi non era soggetta ad alcuna autorità politica, o sindacato d’amministrazione od approvazione di regole e di amministratori superiori di essa. Non era se non una pia associazione cattolica. Don Eduardo Mastellone, ordinato Sacerdote il 17 dicembre 1892, cominciò a lavorare a San Nicola accanto allo zio Can. Michele Castellano e fu nominato il 24 febbraio 1894 dalla Curia Metropolitana di Sorrento, con lettera sottoscritta dal vicario generale Mons. Raffaele Arcidiacono Maresca, Prefetto della Congrega di Spirito. Il 7 aprile del 1895, con solenne dichiarazione, 33 tra fratelli e novizi della Congrega concorsero a completare il numero delle vesti da indossare nelle processioni […] per accrescere lustro alla congrega e per maggiormente allettare i giovani a frequentarla. Come riportato nel volume scritto da Don Alfredo Ammendola nel 1989, dal titolo “La Congrega dei Luigini” si puntualizzava che pur non avendo la Congrega, tra le sue attività particolari, quella di partecipare alle processioni parrocchiali, specialmente nel Venerdì Santo pomeriggio, pure non passò molto tempo, che sentì il dovere di farlo. A San Nicola si conservano tuttora 12 lampioni di ottone, che sono usati nella Processione del Cristo Morto. Vi erano anche alcune piccole croci di legno nero e qualche altro simbolo della Passione; essi sono stati donati nel 1946 alla Arciconfraternita della Morte ed Orazione di Piano di Sorrento. La Congrega partecipa dunque dal 1895 a tutte le processioni parrocchiali. Sempre in quel volume, Don Alfredo scriveva che Don Eduardo Mastellone era solito raccontargli di come i giovani ed i ragazzi della Congrega di Spirito, indossando le loro vesti bianche, con la fascia azzurra ai fianchi, con al collo il medaglione di ottone della Immacolata, portando sul capo una corona di spine, prendevano parte con devozione alla processione del pomeriggio del Venerdì Santo. Don Eduardo Mastellone, i cui resti mortali riposano all’interno della Cappella di San Nicola, è stato il vero, grande animatore della Congrega, a cui diede negli anni ‘30 una impostazione salesiana ed oratoriale, introducendo come esempio per i giovani l’attività e le opere di San Giovanni Bosco e dell'allievo prediletto San Domenico Savio. Dopo la morte la sua opera fu portata avanti da altri valenti sacerdoti che ufficialmente ne riconobbero l’attività di grande educatore. Parliamo del già sopra citato Don Alfredo Ammendola, professore, scrittore, e cultore di studi danteschi, e Don Antonino Guarracino, insegnante e fondatore, nel 1949, dell’Associazione Corale “Pueri Cantores”. Alcuni ex alunni ricordano come una nutrita parte del gruppo corale dell’Inno “Al Calvario” – che si intona nella notte tra Giovedì e Venerdì Santo all’interno della Processione organizzata dall’Arciconfraternita della Morte ed Orazione – provenisse proprio dai giovani dall’Oratorio di San Nicola, alcuni dei quali indossavano l’abito ufficiale composto da un maglione a maniche lunghe con bavero alla marinara colore blu e pantaloncino corto bianco. Nel 1981 la Congrega, che volgarmente fu poi conosciuta come dei Luigini, rinacque su iniziativa di un nuovo gruppo di giovani. Furono cucite nuove vesti che richiamavano il saio bianco originale e predisposti nuovi arredi. Si dotò nel 1994 del nuovo Statuto Diocesano. Entrò a far parte del coordinamento delle Confraternite cittadine denominato Incipit Vita Nova (da una intuizione proprio di Don Alfredo Ammendola). Prese parte – tra gli anni ’90 e il 2004 - in rappresentanza - alla processione del Giovedì Santo organizzata dall’Arciconfraternita della SS. Annunziata. Dal 2018 La Confraternita, che intanto ha avviato un lungo processo di studio sulle proprie origini, riscoprendo e riconoscendo il titolo e nome DELLA BEATA VERGINE IMMACOLATA E DEI SANTI NICOLA E LUIGI, organizza la Processione del Martedì Santo, arricchita dall’anno seguente dall’esecuzione - da parte di un coro femminile - di un inno originale, composto e donato al sodalizio da S.E. Mons. Angelo Castellano, l’ “Inno alla Croce”.
BREVE DESCRIZIONE DELLA SEDE
La Confraternita ha la propria sede ufficiale fin dalla sua fondazione presso la Cappella di San Nicola e le attigue sale. La Cappella di San Nicola fu edificata nel 1334 per iniziativa e devozione del sacerdote Parisio De Maxo, che la eresse a sue spese su suolo di sua proprietà, riservando a se stesso e ai suoi eredi e discendenti il diritto di patronato. Nell’Archivio è custodita una copia della Bolla dell’Arcivescovo Pietro II il quale concesse l’autorizzazione all’edificazione della cappella. Nel 1867 i beni appartenenti al beneficio di San Nicola vennero requisiti e la cappella, per la mancata cura fu chiusa e ridotta a fienile (all’interno si racconta che venne fusa una delle campane della Chiesa di San Michele Arcangelo). La cappella era costituita all’epoca da un locale di ca. 15,00 mq. e da una piccolissima sagrestia oltre alla tribuna per l’armonium. L’altare in origine era in legno e su di essa vi era esposto in venerazione il trittico raffigurante la Vergine Immacolata ed i Santi Nicola e Antonino, i due protettori dei naviganti. Con la nascita della Congrega di Spirito S.E. Mons. Mariano Ricciardi assegnò la cappella come sede al nascente nucleo di confratelli. I restauri furono affidati al Canonico Prefetto della Congregazione dei Pii Operai e ai suoi collaboratori. Nel 1912 iniziarono i lavori di ampliamento della cappella e la costruzione della nuova sagrestia, successivamente fu acquistato un piccolo campo che fu sistemato a cortile per la ricreazione. Nel 1926 iniziarono i lavori della sala per i giochi al coperto che fu completata ed arredata in circa tre anni. Ad occuparsi di tutti questi nuovi ed importanti lavori fu Don Eduardo Mastellone, che una volta divenuto sacerdote, gli fu affidata la cura della cappella in qualità di Prefetto della Confraternita. Le spoglie mortali di primo Padre Spirituale del sodalizio riposano proprio nella Cappella, all’interno di un sarcofago in granito posto all’interno di un piccolo monumento funerario realizzato nel 1956 nel perimetro della cappella, entrando a sinistra. La facciata principale della cappella è caratterizzata dalla presenza di elementi architettonici disposti simmetricamente, lesene-cornici laterali che delimitano il portale d’ingresso, dal timpano e dalla croce che ne estendono la verticalità. E’ caratterizzata, inoltre, da un basamento in pietra, che colma la pendenza della piccola piazzetta-sagrato di proprietà. Nel 1934, in occasione dei seicento anni dalla fondazione, Don Eduardo Mastellone fece murare sulla facciata una lapide a memoria. La cappella è oggi costituita da un’aula unica rettangolare, chiusa da una abside posta a sud-ovest, suddivisa in tre campate, Le due campate e l’abside a chiusura, piani metricamente, ruotano sensibilmente rispetto all’asse della cappella originaria. La prima campata (corpo originario) è contraddistinta dall’ingresso, dal monumento funerario di Don Eduardo Mastellone e dall’accesso alla originaria sagrestia che consente l’accesso alla cantoria, posta sull’ingresso (nella parte alta della parete destra, al di sopra della cornice, è presente una finestra di piccole dimensioni); la seconda campata presenta due nicchie scavate nelle pareti laterali con mensole in marmo (nella parte alta della parete destra, al di sopra della cornice, i lavori di restauro del 2012 hanno portato alla realizzazione di un vano ancora murato per una possibile finestra di piccole dimensioni); la terza campata si caratterizza per la presenza degli stalli in legno, l’accesso alla nuova sagrestia ed ai locali per la pastorale (la Sala più grande – denominata “Don Alfredo Ammendola” - per le attività al chiuso con il vicino accesso ai sanitari, alle docce, ad una saletta deposito e ad uno spazio scoperto con scala per accedere al tetto; la Sala più piccola - denominata “Don Antonino Guarracino” - sede della biblioteca del sodalizio e dell’archivio storico della confraternita) e per la presenza dell’unica vera finestra, di forma curvilinea e di ampie dimensioni che occupa l’intera parete destra al di sopra della cornice. L’abside è caratterizzato dalla presenza, al di sopra della cornice ed in asse con l’altare, di una finestra con vetri policromi. L’altare in marmo presenta intarsi marmorei. All’interno del tempietto in marmo sono disposte le statue dell’Immacolata contornata da puttini e dei Santi Nicola e Luigi, questi ultimi in cartapesta di scuola leccese. I lavori di restauro del 2012 hanno portato alla sostituzione della precedente pavimentazione della cappella, è rimasta intatta invece quella del presbiterio. Un altare e un ambone in legno sono stati realizzati nel 2016 per consentire la celebrazione versus populum. Sono collocati su una composita pedana in legno, prolungamento dei due gradini originari che distinguevano l’aula dall’area presbiteriale.
BREVE DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ ANNUALI
La Confraternita è presente in tutte le festività dell’Anno Liturgico con celebrazioni che si svolgono nella Congrega e nell’Oratorio e partecipa a tutte le funzioni organizzate dalla Parrocchia di San Michele Arcangelo. Organizza, ai sensi dell’articolo 3 dello Statuto, rispettando le norme del Direttorio della Pietà Popolare della Conferenza Episcopale Italiana e quello dell’Arcidiocesi di Sorrento - Castellammare di Stabia e tutte le loro integrazioni, i seguenti riti e manifestazioni che appartengono alla propria storia:
- Solennità di San Nicola di Bari (6 dicembre). Si ricorda nella solenne celebrazione eucaristica il Vescovo di Myra, contitolare del Sodalizio. Ad impreziosire la solennità, la pregevole Statua del Santo in cartapesta leccese dono della consorella Cecilia Coppola. Al termine del rito avviene la tradizionale distribuzione del pane benedetto;
- Solennità dell’Immacolata Concezione (8 dicembre). Si ricorda la contitolare del Sodalizio, la Vergine Maria immune dal peccato originale, secondo il dogma proclamato da Papa Pio IX l’8 dicembre 1854;
- Solennità di San Luigi Gonzaga (21 giugno). Si ricorda nella solenne celebrazione eucaristica, spesso tenuta all’aperto nel campo sportivo dell’oratorio, il giovane santo della Compagnia di Gesù, contitolare del Sodalizio.
- Anniversario della Fondazione (31 ottobre). E’ il giorno in cui ricorre la fondazione del sodalizio nel lontano 1875. In detta circostanza i confratelli e le consorelle neo-accolti ricevono dalle mani del Padre Spirituale il saio con i simboli della Confraternita;
- Celebrazione Eucaristica annuale per i Padri Spirituali, per le consorelle e per i confratelli defunti. Si fa memoria nella solenne celebrazione dei Padri Spirituali, delle consorelle e dei confratelli che vivono ora nel gaudio eterno;
- Pia pratica del Santo Rosario (settimanale e durante il mese di maggio). La devozione a Maria si evidenzia nella preghiera settimanale e durante il Mese di Maggio, tradizione secolare, con la recita giornaliera e con almeno una celebrazione Eucaristica a chiusura del particolare tempo;
- Processione del Martedì Santo;
- Processione del Corpus Domini;
- Processione Giubilare del Santo Patrono. Per storia e tradizione, i confratelli della B.V Immacolata e dei Santi Nicola e Luigi, “accompagnano” con i propri lampioni la Statua dell’Arcangelo.
Sono poi da aggiungere:
- Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani (18-25 gennaio). Si prega per l’unità dell’intera famiglia ecumenica cristiana;
- Solennità di San Giovanni Bosco (31 gennaio). Si ricorda, nella solenne celebrazione eucaristica, il santo della Gioventù e fondatore della Congregazione dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice;
- Solennità di San Domenico Savio (6 maggio). Si ricorda, nella solenne celebrazione eucaristica, l'allievo prediletto di San Giovanni Bosco;
- Solennità di Santa Cecilia (22 novembre). Si ricorda, nella solenne celebrazione eucaristica, la vergine e martire cristiana, patrona della musica, degli strumentisti e dei cantanti. Storia e tradizione legano a questo giorno la festa del gruppo dei Pueri Cantores, creato nel secondo dopoguerra dal giovane Don Antonino Guarracino;
- Allestimento di un Artistico Presepe in Cappella (dal 24 dicembre)
La confraternita partecipa infine ai seguenti eventi:
- Processione al Cimitero cittadino (1 novembre).
- Pellegrinaggio a Casanocillo (seconda domenica dopo Pasqua).
- Processioni diocesane, cammini regionali e nazionali.
BREVE DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ QUARESIMALI
La Processione del Martedì Santo rappresenta il culmine delle attività che si svolgono durante la Quaresima all’interno del sodalizio e che prendono il via con l’invito rivolto ai confratelli a partecipare al rito delle Ceneri in Basilica, per poi proseguire con la presenza alla Via Crucis settimanale, il venerdì sera.
Presso l’Oratorio di San Nicola, invece, si susseguono incontri di preghiera, cenacoli, allestimenti tematici, momenti di riflessione sotto la guida di diversi sacerdoti e del Padre Spirituale.
La Cappella dell’Oratorio è anche la sede delle prove del Coro femminile che canta l’“Inno alla Croce”, le cui strofe vengono intonate al termine della Santa Messa delle 10.00 in Basilica, proprio in tempo di Quaresima.
BREVE DESCRIZIONE DELLA PROCESSIONE E DELLE SUE CARATTERISTICHE PECULIARI
La Confraternita della Beata Vergine Immacolata e dei Santi Nicola e Luigi organizza in modo autonomo - anno ad Incarnatione Domini Nostri Iesu Christi MMXVIII (A.D. 2018) - la Processione del Martedì Santo. A metà anni ‘90 e fino al 2004 difatti la Confraternita con una semplice fratellanza era ospite all’interno della Processione del Giovedì Santo organizzata dall’Arciconfraternita della SS. Annunziata.
La Processione del Martedì Santo ha come caratteristica l’impronta data dalla Liturgia di questo particolare giorno della Settimana Santa. Il Martedì Santo la Chiesa contempla due annunci fatti da Gesù: un tradimento ed un rinnegamento. il tradimento di Giuda per trenta denari ed il rinnegamento di Pietro “svelato” dal canto di un gallo (cfr. Gv. 13,21-33.36-38).
Un Coro femminile canta l’“Inno alla Croce”, scritto e musicato da S.E. Mons. Angelo Castellano per il Martedì Santo 2019 e donato alla nostra Confraternita. Il coro è accompagnato dalla Banda Musicale.
I confratelli vestiti con sacco e scapolare bianco, cingoli e guanti blu, percorrono all’imbrunire le strade del paese, meditando sui due annunci fatti da Gesù: un tradimento ed un rinnegamento. il tradimento di Giuda per 30 denari. Ed il rinnegamento di Pietro “svelato” dal canto di un gallo. Giuda ha tradito: si tradisce l’amore. Pietro rinnegherà: nessuno deve illudersi confidando solo in se stesso. Le tenebre dispiegate dal tradimento di Giuda e dal rinnegamento di Pietro, non possono però vincere la luce di Dio, che vi risplende, rischiarandole. Ecco la Gloria di Dio che qui si rivela: il peccato degli uomini non riesce a far altro che annunciare il suo Amore.
I partecipanti della Processione del Martedì Santo in atteggiamento di preghiera e in un alternarsi di fiaccole e lampioni, croci e lanterne, sfilano portando con sé elementi di sintesi delle Sacre Rappresentazioni:
- la “Parola di Dio”, il libro delle sacre scritture da cui tutto prende spunto e che viene portato in processione solennemente e anticipato dagli incensatori che con il profumo di incenso sottolineano la presenza di Dio;
- la “Croce Guida”, dal caratteristico pannetto a forma di rombo, dietro al quale si incammina l’intero corteo di uomini e donne, bambini, giovinetti, adulti;
- la “Vela”, l’insegna più caratteristica del sodalizio: un grande telo di forma triangolare di colore blu Savoia con ricamate su entrambi i lati delle stelle dorate, su di un lato è apposta l’effige della Beata Vergine Immacolata, sull’altro quella di San Luigi Gonzaga;
- i Gonfaloni della Confraternita, con stampate le effigi della Beata Vergine Immacolata, di San Nicola e di San Luigi;
- i libri delle Consorelle e dei Confratelli portati in processione per accomunare nel cammino penitenziale tutte le consorelle e tutti i confratelli vivi e defunti di tutti i tempi;
- la “Regola”, il libro – riccamente decorato - di regole o statuto della Confraternita;
- la “Croce della Fratellanza”, l’insegna fondamentale della Fratellanza, composto da un pannetto riccamente ricamato sul quale è cucito il nome del Sodalizio e uno splendido giglio. Dietro la Croce cammina il Governo, il Presidente Onorario e gli Ufficiali del Sodalizio, unitamente al Padre Spirituale o al Sacerdote invitato;
- Corteo di Lanterne, nelle mani dei partecipanti la piccola fiamma illumina la notte, veglia sui tremori dell’aurora, rischiara la strada;
- Borsa con i Trenta denari e il Gallo, i Simboli narrati nel Vangelo del Martedì Santo, quelli del tradimento e rinnegamento. Rappresentano, dopo aver ricevuto - attraverso il cammino - il perdono di Dio, l’obiettivo vero di ogni “processionante”: il peccato degli uomini non riesce a far altro che annunciare l’Amore di Cristo.
Priore, dott. Biagio Verdicchio
Primo Assistente, sig. Lorenzo Milano
Secondo Assistente, sig. Salvatore Cosenza
Segretario, dott. Antonino Pio Mastellone
Tesoriere, dott.ssa Marianna Iaccarino
Presidente Onorario, Ing. Carlo La Scala
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