Chiesa della Misericordia
Annessa al Convento delle suore agostiniane, e posta proprio in adiacenza alla Basilica di San Michele verso Via San Michele a salire, questo complesso religioso fu edificato nel 1592 per una donazione di Eufemia Piccolo, la cui figlia Giovanna fu una delle prime suore dell’ordine agostiniano del Piano e ad iniziativa dell’Università del Piano, affinché ospitasse le giovani suore povere.
In realtà, in origine, tale monastero-conservatorio di clausura, nacque in località Picciuolo di Mortora, poi, con l’appoggio dell’Università la donatrice Piccolo (che ne fu anche la prima direttrice), lo volle ubicare in Via San Michele e, poiché l’Arcivescovo dell’epoca Baldino, Padre Agostiniano, attribuì al convento la regola di Sant’Agostino. Il 17 luglio del 1635 furono approvate le regole della Pia a istituzione, quale ricovero di vergini povere dell’Università del Piano amministrato da cinque deputati, eletti in cinque diversi terzieri (rioni). Il convento era collegato originariamente alla chiesa di S. Michele con un coro delle suore sulla porta maggiore e con una grata-finestra in corrispondenza dell’altare dell’Addolorata.
Tutto questo fu smembrato con la collocazione dell’organo nel 1642 e con la creazione di un passaggio fra largo Annunziata e Via S.Michele, ancora esistente. L’anno seguente le suore del Conservatorio ottengono il coretto con la grata che si affacciava nella chiesa di S. Michele. In cambio il monastero concede il pezzo di terreno che collegò Via San Michele al sagrato della Chiesa di San Micheler. Nel 1680 la chiesa acquisì il nome di S. Maria della Misericordia. Con una serie di ristrutturazioni il Conservatorio acquisì l’attuale forma solo nel XVIII secolo e nel 1759 fu costruita la chiesa di S. Maria della Misericordia dove anticamente insisteva la cappella della Madonna della neve.
Questa cappella sorgeva dove oggi v’è l’altare dedicato all’Ecce Homo, nella crociera a sinistra. L’interno della chiesa, con stucchi e marmi barocchi presenta una pianta a forma più o meno ottogonale con abside e due cappelline laterali. Le mura ai lati presentano un doppio registro che gira intorno alla navata. Interessante è il pavimento realizzato da Giuseppe Massa nel 1759, con piastrelle in cotto e maiolica con disegni di volute e fiori e lo stemma agostiniano, e gli ambienti della clausura che danno sull’abside mediante due aperture. Interessante l’altare maggiore in marmi policromi e motivi floreali, dietro al quale è posto un quadro della metrà del ‘700 raffigurante la Madonna della Consolazione con Bambino tra Santa Monica e Sant’Agostino dell’artista di Castellammare, allievo del Solimena, Giuseppe Bonito. Il presbiterio è rialzato Di rilievo anche l’antico portale in pietra dell’ingresso e la vistosa facciata barocca con copertura a cupola. Proprio per la funzione della chiesa asservita al convento si notano le tipiche grate bianche “a gelosia” dei convenmti di clausurai. Da notare anche cinque coretti, posti al di sopra degli arconi interni